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La nuova legge sull’edilizia abitativa dell’Alto Adige

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Via libera della Giunta provinciale alla legge sull'edilizia agevolata. Prevista l'istituzione di un'Agenzia per l'affitto. Testo trasmesso al consiglio.
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Via libera della Giunta provinciale alla legge sull'edilizia agevolata. Prevista l'istituzione di un'Agenzia per l'affitto. Testo trasmesso al consiglio.

La Giunta provinciale dell’Alto Adige, su proposta dell’assessore all’edilizia Christian Tommasini, ha approvato il disegno di legge sull’edilizia abitativa agevolata. "A questa che è la versione definitiva - spiega l’assessore - si è giunti dopo un lungo confronto con le parti sociali che ha permesso di migliorare il testo e aggiungere alcune importanti modifiche". Fra queste, segnala Tommasini, "è stato ampliato il concetto di fondo di garanzia per la morosità incolpevole pensando ad una più incisiva attività per sostenere e monitorare il mercato della locazione degli alloggi sul territorio provinciale. Abbiamo ritenuto importante - aggiunge Tommasini -  prevedere l’istituzione di un’agenzia, a sostegno della domanda ed offerta di alloggi in locazione sul territorio, insieme alla gestione di un fondo di garanzia per la morosità incolpevole. Nasce, in sintesi, l’Agenzia per l’ affitto".

L’obiettivo primario di tutte le misure “resta quello di fare in modo che tutti gli altoatesini possano avere accesso alla prima casa, in proprietà o in affitto, ad un costo accessibile”, afferma l’assessore. Nella legge viene data la possibilità di cumulare diversi tipi di contributi ma solo con il mutuo “risparmio casa”. Un alloggio, poi, verrà considerato idoneo se prevede almeno 28 metri quadri per la prima persona e 14 metri per ogni altro componente del nucleo familiare. In sostanza per una famiglia di 4 persone viene giudicato idoneo un alloggio con una superficie utile di 70 metri quadrati.

È stato confermato il requisito del reddito minimo in base al numero dei componenti del nucleo familiare per essere ammessi alle agevolazioni. “E’ stata eliminata la necessità di dimostrare la capacità di restituzione dell’eventuale mutuo bancario, compito che spetterà alle banche”, dice Tommasini.

Viene introdotto un sistema di bonus che premia coloro che, ad esempio, costruiscono con criteri che consentono di risparmiare energia e investono nell'edilizia abitativa in territori strutturalmente svantaggiati. In caso di acquisto il nuovo limite massimo sarà di 130 metri quadrati. Per quanto riguarda il fabbisogno abitativo dei singoli Comuni (sia per le case in proprietà che per quelle in locazione), è previsto un confronto periodico con le amministrazioni comunali. Viene anche uniformato a 20 anni il limite tutti i vincoli per le agevolazioni edilizie (terreni, prima casa, alloggi destinati alla locazione).

Per sostenere gli affitti a prezzo calmierato, infine, uno degli obiettivi è fare in modo che vi siano alloggi accessibili per i giovani. Chi vuole ricevere queste agevolazioni, per i primi 10 anni sarà obbligato a dare gli alloggi in locazione, ma a costi sostenibili, mentre per i successivi 10 anni potrà venderli, ma anche in questo caso ad un prezzo concordato ed a persone in possesso di determinati requisiti.

Il nuovo disegno di legge punta molto sulla semplificazione normativa grazie all'abbattimento degli articoli, che passano da 152 a 54, e che vengono suddivisi in 10 sezioni.  La nuova legge permette una più facile leggibilità. Inoltre, una serie di questioni come i criteri per l'accesso ai contributi, l'assegnazione di alloggi sociali o ad affitto calmierato e l'ammontare degli incentivi, non saranno più contenute nella legge, che rappresenta la cornice giuridica dell'impianto normativo, ma saranno demandate a singoli provvedimenti della Giunta provinciale.