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Edilizia scolastica: la denuncia di Save the Children

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Interviene la più grande organizzazione internazionale indipendente che dal 1919 lotta per migliorare la vita dei bambini, operando in 120 paesi
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Interviene la più grande organizzazione internazionale indipendente che dal 1919 lotta per migliorare la vita dei bambini, operando in 120 paesi

Il patrimonio edilizio scolastico italiano, lo sappiamo, non è sicuro. Non lo diciamo noi, ma l’anagrafe dell’edilizia scolastica, i cui dati sono allarmanti. Vediamoli insieme.

Su un totale di 40.151 edifici censiti, ben 7.000 sono classificati come “vetusti”,  circa 22.000 sono stati costruiti prima degli anni Settanta e delle norme che hanno introdotto l'obbligo di collaudo statico (sono 15.550 quelle che ne sono prive) e un numero ancora maggiore prima del 1974, anno di entrata in vigore delle norme antisismiche.

Sono 21.662 gli istituiti che non hanno un certificato di agibilità e 24.000 quelli senza certificato di prevenzione per gli incendi. Nelle aree ad alta e medio-alta pericolosità sismica, sono ben 13.714 gli edifici scolastici che non sono stati progettati per resistere a un terremoto ed è antisismica appena una scuola su cinque.

Una situazione così grave ha richiamato anche l’attenzione di Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente che dal 1919 lotta per migliorare la vita dei bambini, operando in 120 paesi.

Cosa manca in Italia?

Per Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save The Children, ''è indispensabile e urgente rendere ogni scuola un luogo sicuro per i bambini e le bambine che la frequentano quotidianamente. C'è bisogno di una legge nazionale che superi l'attuale frammentazione normativa e garantisca a studenti, personale docente e non docente, spazi scuri e protetti dove apprendere o lavorare senza rischiare la vita''.

Puntare sul legno, pensando sia all’ambiente che alla sicurezza dei nostri figli, sarebbe una scelta responsabile.