Stiamo vivendo un’estate bollente. Un caldo che è l’ennesima spia d’allarme sui cambiamenti climatici. Il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha condiviso un’interessante riflessione in merito. Eccola di seguito.
“A luglio abbiamo vissuto i due giorni più caldi in Europa da un secolo e mezzo a questa parte, ovvero da quando nel Vecchio Continente si è cominciato a fare misure metereologiche. Una calura storica e necessariamente collegata al cambiamento globale. Un motivo in più, semmai ce ne fosse bisogno, per ribadire la necessità e l’urgenza di intraprendere azioni decise, a livello europeo e mondiale, per contrastare con tutte le nostre forze e possibilità il climate change”.
Costa fa riferimento i dati contenuti nel report pubblicato sul sito Nimbusweb, portale italiano della meteorologia e del clima, a cura di Luca Mercalli, sull’ondata di caldo estremo del mese di luglio.
Ma quali sono le soluzioni?
“Ciascun Paese - aggiunge il ministro - deve fare la propria parte agendo sui fronti più vari: dalle azioni per la riforestazione, agli incentivi a mobilità sostenibile, energia pulita ed efficientamento energetico, defossilizzazione, per citare solo alcuni dei tasselli utili a contrastare i fenomeni metereologici estremi cui il cambiamento climatico in atto ci esporrà sempre più. L’Italia è in prima linea su questo fronte e intendiamo impegnarci affinché l’ambizione collettiva sia sempre più alta”, conclude il ministro.
Tra i principali responsabili delle emissioni climalteranti ci sono i vecchi edifici, energivori. Vivere in una casa prefabbricata in legno, invece, fa bene a te e all’ambiente.