Dieci punti per rilanciare il comparto. Tra i quali, meno norme, fiscalità incentivante e istituzione di un Ministero dello sviluppo immobiliare, della casa e dell’edilizia. Con un manifesto presentato al RE ITALY a Milano, le quattro maggiori organizzazioni dell'immobiliare, cioè Confedilizia, Fiaip, Finco e Confassociazioni Immobiliare, hanno sottoposto al mondo della politica, in vista delle imminenti elezioni del 4 marzo, dieci azioni che consentirebbero la ripresa al settore.
“Il mondo immobiliare necessita di interventi che siano in grado di restituire fiducia al comparto”, si legge nel documento. “Occorrono azioni forti finalizzate a rimuovere i vincoli normativi e fiscali che impediscono al settore immobiliare di svolgere quella funzione di motore di sviluppo dell’economia che da sempre lo ha caratterizzato. In questo quadro, si indicano alcune possibili linee direttrici”. Le riportiamo di seguito:
1. Riduzione della pressione fiscale sul comparto immobiliare
2. Sviluppo e rilancio dell’investimento immobiliare da destinare alla locazione da parte di gestori professionali, imprese e privati
3. Estensione della cedolare secca a tutti i contratti di locazione
4. Attribuzione al contratto di locazione dell’efficacia di titolo esecutivo per il ripristino della legalità
5. Liberalizzazione delle locazioni commerciali
6. Stabilizzazione degli incentivi per gli interventi di manutenzione, riqualificazione, efficientamento energetico e miglioramento sismico del patrimonio edilizio e semplificazione della normativa riguardante i titoli edilizi
7. Misure di stimolo e di sostegno alla rigenerazione urbana
8. Incentivi fiscali per le permute immobiliari
9. Sviluppo del turismo attraverso la proprietà immobiliare privata
10. Istituzione del Ministero dello sviluppo immobiliare, della casa e dell’edilizia
