
Quante sono le tipologie di cartongesso?
Ma quanti tipi di cartongesso esistono? Le tipologie sono molte e dipendono dal tipo di impiego che ci prefiggiamo. La base di ogni lastra è l’anima in gesso impastato con additivi per dare rigidità alla lastra e il successivo rivestimento in cartone, ma le varianti sono parecchie: in caso ad esempio di necessità termoisolanti si aggiungono pannelli in polistirolo o polistirene, mentre se dovremo isolare acusticamente un ambiente, al cartone viene solitamente accoppiata una colla speciale con funzioni di assorbimento acustico. L’impiego in esterno è possibile utilizzando un tipo di cartone speciale, dotato di caratteristiche idrorepellenti in grado di contrastare efficacemente l’umidità. E’ possibile avere anche pannelli in cartongesso resistenti al fuoco grazie all’impiego di lastre trattate con sostanze ignifughe.
Video tutorial: Come realizzare una controparete in cartongesso
Cosa costruire con il cartongesso?
Inizialmente le lastre di cartongesso venivano utilizzate soprattutto quando era necessario aumentare i coefficienti di isolamento termoacustico, ma oggi con questo prezioso materiale si fa veramente di tutto: controsoffitti, pareti divisorie, cabine armadio, velette, arrivando anche ai veri e propri mobili, come scaffalature e librerie.

Quanto costano i vari tipi di cartongesso (PREZZI)?
Se prendiamo come unità di misura la classica lastra standard senza integrazioni per utilizzi speciali, con misura 1,2 metri per 2 con spessore di un centimetro, il costo a lastra si aggira attorno ai 5 Euro. Le lastre speciali tuttavia possono avere costi di molto superiori in base all’utilizzo, arrivando anche a 40 Euro al pezzo.

Come posare il cartongesso in modo semplice e veloce?
Per installare le lastre di cartongesso solitamente si utilizzano due metodi: se l’intenzione è quella di applicarle a pareti preesistenti si utilizzano malte miste a colla, mentre la posa finalizzata alla creazione di strutture si serve di appositi sostegni metallici in cui incastrare le lastre, che vengono successivamente bloccate in posizione mediante viti autofilettanti. La stuccatura avviene attraverso la posa di garze in fibra di vetro, successivamente rivestite di normale stucco per fughe.