Si comprano soprattutto abitazioni principali e gli acquirenti sono prevalentemente giovani. Sono alcuni dei dati contenuti nell’analisi socio-demografica realizzata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tencocasa grazie ai dati raccolti nel secondo semestre 2015 attraverso le agenzie attive su tutto il territorio nazionale.
Il 76,4% degli acquisti riguarda l’abitazione principale, il 16,2% riguarda l’investimento ed il 7,4% la casa vacanza. Rispetto a un anno fa (secondo semestre 2014) si segnala un lieve aumento della percentuale di acquisti di casa vacanza, che all’epoca si attestava al 6,6%.
Nel 62,2% dei casi ad acquistare l’abitazione sono persone con un’età compresa tra 18 e 44 anni, con percentuali in diminuzione al crescere delle fasce di età.
Il mutuo bancario è lo strumento preferito dagli acquirenti: l’ha scelto il 55,5% del totale, mentre il 44,5% delle compravendite è stato effettuato in contanti. Nello stesso periodo del 2014 le percentuali registrate erano rispettivamente del 54,4% e del 45,6%.
Analizzando le compravendite nell’ottica del venditore, nella seconda parte del 2015 la maggior parte delle persone ha venduto per reperire liquidità (48,7%), seguiti da coloro che hanno venduto per migliorare la qualità abitativa (37,4%) ed infine da chi si è trasferito da un altro quartiere oppure da un’altra città (13,9%).
Sono prevalentemente over 44 i venditori: l’analisi parla del 72,6%, a fronte del 21,4% di età compresa tra 35 e 44 anni e solo il 6,0% under 35.
Per quanto riguarda i contratti di locazione stipulati attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa, si evidenzia che la maggior parte delle persone utilizzano la formula dell’affitto per scelta abitativa (57,5%), il 36,1% lo fa per motivi di lavoro e il 6,4% per motivi di studio. Rispetto al secondo semestre del 2014 si segnala un leggero aumento della percentuale di coloro che affittano per motivi di lavoro: un anno fa erano il 35,5% del campione.
Il contratto di locazione più utilizzato rimane quello a canone libero da 4 anni più 4 (66,6%). Da segnalare però rispetto al secondo semestre del 2014 un aumento della percentuale nella stipula di contratti a canone concordato da 3 anni più 2 (20,3% contro il 15,2% dell’anno precedente).