Proseguono gli appuntamenti organizzati dalla Struttura di missione per l’edilizia scolastica dedicati agli approfondimenti dei temi legati concorso di idee #scuoleinnovative, per la progettazione di 52 edifici scolastici in quasi tutte le regioni italiane. A Milano, il 20 giugno, il secondo evento, con la preziosa collaborazione dell’Ordine provinciale degli architetti del capoluogo lombardo: una giornata di dibattito e confronto tra istituzioni, progettisti, amministratori locali.
Nella sessione mattutina Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di missione per l’edilizia scolastica, ha illustrato il concorso di idee e Paolo Mazzoleni, professore del Politecnico di Milano e consigliere dell’Ordine degli architetti, il sistema informativo ConcorriMi, col quale verranno gestite tutte le procedure della gara.
Spazio, poi, all’architettura. Luca Molinari, professore del Dipartimento di architettura della seconda Università di Napoli, si è soffermato sull’evoluzione della tipologia dell’architettura scolastica e ha manifestato anche opinioni interessanti sul concorso: "Le 52 nuove scuole sono un segno politico, civile, culturale. Un segno simbolico di una volontà di cambiamento e un desiderio di novità. Che lo Stato torni a occuparsi di architettura è fondamentale".
Arianna Astolfi, ricercatrice del Politecnico di Torino, ha presentato i requisiti acustici per una buona progettazione, approfondendo l’influenza delle condizioni acustiche sull’apprendimento degli studenti.
A seguire tre interventi sul rapporto tra architettura e pedagogia e sull’innovazione: sono state illustrate le esperienze dell’Istituto Indire, dell’Università Milano Bicocca e il progetto Iscol@ della Regione Sardegna.
Nella sessione pomeridiana alcuni tra i migliori architetti italiani hanno presentato esempi notevoli di scuole già realizzate. “La città è come una grande scuola e la scuola è come una piccola città”, ha chiosato Guendalina Salimei (T Studio), parlando del rapporto tra scuole e contesto urbano.
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