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L’indagine di Tecnoborsa sulle abitazioni

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Vi hanno partecipato 1.404 agenzie immobiliari, fornendo informazioni sulle attività di compravendita e locazione, sui relativi prezzi e sulle prospettive di breve periodo.

Ulteriori conferme dei segnali di ripresa del mercato italiano delle abitazioni giungono dall’indagine realizzata da Tecnoborsa, Banca d'Italia e Agenzia delle Entrate, riguardante il III trimestre 2016. Sono rimasti ancora largamente prevalenti i giudizi di stabilità dei prezzi delle abitazioni ma si è ridotta la quota di agenti che ne riportano una flessione, sia nel quadro corrente sia in quello atteso nel breve termine. Il margine medio di sconto sulle quotazioni di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è diminuito e si consolida l’incremento del numero di potenziali acquirenti. Riflettendo le condizioni favorevoli nel mercato del credito, l’incidenza degli acquisti finanziati da mutui e il rapporto medio tra prestito e valore dell’immobile sono ulteriormente aumentati. Le attese degli agenti sono favorevoli sia sull’evoluzione a breve del proprio mercato di riferimento sia su quella di medio termine (due anni) relativa al mercato nazionale.

Le interviste del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia si sono svolte tra il 27 settembre e il 21 ottobre 2016. Vi hanno partecipato 1.404 agenzie immobiliari, fornendo informazioni sulle attività di compravendita e locazione, sui relativi prezzi nel trimestre luglio-settembre 2016 e sulle prospettive di breve periodo.

Prezzi delle abitazioni - Nel terzo trimestre del 2016 la quota di operatori che riportano una stabilità dei prezzi di vendita è salita al 64% (erano il 54,4% nella scorsa indagine); la percentuale di coloro che indicano una diminuzione si è ridotta sensibilmente, attestandosi al 34,6% dal 43,9% nel trimestre precedente (51,5% nella rilevazione di un anno fa). Il miglioramento riflette in particolar modo gli andamenti delle aree urbane dell’Italia centrale, dove l’incidenza delle risposte di flessione si è pressoché dimezzata, portandosi al 25,2%; la quota di risposte che segnalano un aumento è rimasta stabile al 3,7%.

Compravendite - La quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione è lievemente aumentata rispetto alla rilevazione precedente (al 72,9% dal 71,3%). Il saldo tra la quota di agenzie che riportano un aumento del numero dei potenziali acquirenti e quella delle agenzie che segnalano una diminuzione è salito a 4,6 punti percentuali, da 1,7 nell’indagine precedente, avvicinandosi ai valori di un anno prima (6,1 punti).

Trattative e tempi di vendita - Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore si è ridotto al 13%, dal 14,5% del secondo trimestre (14,9% un anno fa), come pure il tempo medio intercorso tra l’affidamento del mandato e la vendita dell’immobile, sceso a 8,9 mesi da 9,4 nell’indagine precedente e in quella del secondo trimestre del 2015; i tempi medi per la vendita degli immobili rimangono più brevi di circa due mesi nelle aree urbane rispetto alla parte restante del Paese.

Modalità di finanziamento degli acquisti - La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è salita all’80,2% (dal 77,1% dell’indagine precedente), con andamenti analoghi nelle principali macro aree eccetto che nel Mezzogiorno, dove si è stabilizzata al 71,9% (67,9% nelle aree non urbane). Anche il rapporto tra prestito e valore dell’immobile è aumentato (al 74,7%, dal 73,1%), il livello più elevato dall’inizio della serie nel 2009.

Locazioni - La frazione di agenzie che hanno dichiarato di avere locato almeno un immobile è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al periodo precedente (al 77,9%). Il saldo negativo tra i giudizi di aumento e diminuzione dei canoni di locazione si è dimezzato rispetto alla precedente rilevazione (-14,1 punti percentuali, da -29,3). Per il trimestre in corso la quota di operatori che si attendono canoni di locazione invariati è aumentata all’86,1% (dal 78,4%), per effetto di una lieve flessione della percentuale di chi si aspetta un aumento (a 2,6% da 4,3% nell’ultimo sondaggio) e di una riduzione più forte di quanti si attendono una diminuzione (a 11,3% da 17,3%). Il margine medio di sconto sui canoni rispetto alle richieste iniziali del locatore è diminuito al 5,8% (dal 6,9% del trimestre precedente). Il saldo negativo fra le risposte di aumento e di diminuzione dei nuovi incarichi a locare si è attenuato (a -12,9 punti percentuali da -16,8 della scorsa indagine), a fronte di una maggiore diffusione dei giudizi di stazionarietà (al 65,2% dal 60,5%).

Le prospettive del mercato nazionale delle compravendite - Il saldo relativo alle attese circa l’evoluzione a breve del mercato immobiliare nazionale è salito a 8,1 punti percentuali, dopo avere toccato temporaneamente valori negativi nella rilevazione di luglio); quello relativo all’evoluzione di medio termine (due anni) si consolida su valori ampiamente positivi, attestandosi a 35,3 punti percentuali.