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L’Italia vince i mondiali della bioedilizia e dell’efficienza

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C'è un' Italia che ha vinto i mondiali ed è quella della bioedilizia e dell'efficienza energetica. RhOME for denCity, l'abitazione sostenibile progettata e costruita dal Dipartimento di Architettura di Roma Tre …

C'è un' Italia che ha vinto i mondiali ed è quella della bioedilizia e dell'efficienza energetica. RhOME for denCity, l'abitazione sostenibile progettata e costruita dal Dipartimento di Architettura di Roma Tre, ha superato al fotofinish tutti i venti partecipanti, comprese le agguerrite e temibili squadre di Germania, Cile e Olanda, nelle dieci prove del Solar Decathlon, l'Olimpiade mondiale dell'architettura sostenibile, la gara creata nel 2002 dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti e che quest'anno si è svolta a Versailles dal 27 giugno al 12 luglio. «Quella di stanotte è anche la vittoria dell'Italia che sa produrre innovazione, creatività, impegno in un settore di punta. - afferma Chiara Tonelli, team leader di RhOME - Ed è anche Il risultato di questi mesi di lavoro intenso, la summa della passione e perseveranza di tutta la squadra. Non abbiamo puntato a vincere le singole prove, ma soprattutto ad assicurare il reale funzionamento dell'abitazione, per farla diventare non un sogno ma una possibilità concreta: RhOME non nasce per rimanere su un foglio di carta, ma per costituire una vera alternativa in grado di far fronte alle sfide ambientali ed energetiche. È una casa che risponde alla necessità di aumentare la densità urbana eliminando sprechi energetici, bruttezza, abusivismo, degrado e aumentando la coesione sociale e la capacità di risposte collettive alla crisi». Il Solar Decathlon è stato particolarmente impegnativo in quest'edizione. Le abitazioni dovevano essere studiate per la loro città di provenienza, e RhOME è stata creata per la riqualificazione delle aree abusive di Tor Fiscale a Roma, mentre le verifiche

della competizione hanno riguardato la qualità costruttiva, quella architettonica, l'ingegneria, l'efficienza energetica, la sostenibilità, il design e trasportabilità, la comunicazione e la sensibilizzazione del pubblico. Oltre a ciò il bilancio energetico, le condizioni di comfort, il funzionamento della casa sono stati monitorati dalla giuria durante tutta la durata della competizione. «Il team composto da più di quaranta giovani, tra studenti e dottorandi, che ha lavorato per mesi al progetto presentato a Versailles, dimostra come questa attività di ricerca abbia anche un'importante valenza didattica. - afferma il Rettore dell'Università Roma Tre, Mario Panizza - Nel nostro Ateneo riteniamo prioritario favorire l'apprendimento attraverso esperienze concrete per preparare gli studenti all'ingresso nel mondo del lavoro. È un'occasione di crescita, avvicina alle responsabilità professionali e soprattutto permette di condividere esperienze all'interno di un gruppo orientato allo stesso obiettivo». Oltre a tutto altri elementi che hanno convinto la giuria sono stati l'attenzione all'integrazione e inclusione sociale, la reversibilità degli spazi, gli arredi recuperati, il sistema bilanciato di raffrescamento e riscaldamento e facilità gestionale di RhOME che è in grado di adattarsi quotidianamente alle diverse condizioni climatiche. L'abitazione che è stata creata dalla squadra italiana è realizzata in legno certificato a basso impatto ambientale, è ad alta tecnologia, è dotata di sistemi per miscelare l'illuminazione naturale e quella artificiale, ed ha una forte attenzione alla qualità dell'aria interna per garantire il massimo comfort e la massima salubrità. Tutte qualità che hanno consentito a RhOME di superare le dieci prove e di tagliare il traguardo per prima, con 840.63 punti - per la cronaca la prima delle due squadre tedesche è arrivata quarta con 823.42 punti. E ora dopo un risultato così eclatante per l'Italia e per Roma la palla passa alla politica, nazionale e locale, che dovrebbe, il condizionale è d'obbligo vista l'assenza di politiche industriali concrete sull'efficienza, fare tesoro di un simile patrimonio, valorizzando un know how così innovativo e competitivo, per sviluppare lavoro, occupazione e tutela ambientale. 

(tratto da Tekneco)