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Abitare dopo Corona: entreremo nell’iperlocalità?

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comunita
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Questo radicale cambiamento è di più di una semplice tendenza: rapporti reali, legami forti e positivi, mostreremo più rispetto per le cose e i valori che ci circondano

Questo radicale cambiamento è di più di una semplice tendenza come il cocooning o il hygge. In futuro ci concentreremo solo sulle persone con le quali intratteniamo rapporti reali, legami forti e positivi, quelle nel nostro immediato vicinato e mostreremo più rispetto per le cose e i valori che ci circondano.

L'isolamento crea un nuovo "senso di comunità"

Nella crisi, abbiamo scoperto un nuovo sentimento di vicinanza proprio perché eravamo separati - proprio come quando mangiare diventa un nuovo piacere dopo aver fatto il digiuno. Tutti abbiamo riscoperto il significato delle relazioni umane, a volte in modo molto doloroso. Ma questo trend continuerà dopo la crisi? Si, ciò è confermato dal fatto che la nuova solidarietà sociale sembra essere un valore persistente. La crisi ci ha insegnato quanto abbiamo bisogno di relazionarci con il nostro prossimo, i valori e rapporti sociali, di attivarci e impegnarci per il bene comune, sia nella vita privata che in quella pubblica.
Chi ha dovuto trascorrere il tempo del distanziamento sociale da solo in un appartamento oggi sta riconsiderando il Co-Living. Questo trend sta acquistando un significato completamente nuovo. Il bisogno di “comunità" e di una vita quotidiana condivisa continuerà e crescerà anche dopo la crisi.

Un trend più forte del Cocooning

La crisi ha generato anche un rapporto completamente nuovo con la propria sfera privata e il proprio bisogno di privacy. Si tratta di qualcosa di più di una semplice tendenza come il cocooning o il hygge. Riguarda una domanda fondamentale: come faccio a sentirmi veramente a mio agio e al sicuro? Per tutti coloro che sono stati catapultati durante la crisi dalla vita in ufficio a gestirsi il home office, una altra domanda sorge spontanea: come posso mettermi nelle condizioni di lavorare comodamente e con concentrazione?

Il virus ci ha fatto capire che abbiamo bisogno di più tranquillità e più privacy per ritirarci. Flessibilità e multifunzionalità come modello per gli spazi moderni hanno funzionato solo in maniera molto limitata. Elemento centrale del nostro futuro vivere e abitare sarà una maggiore separazione dello spazio dedicato al lavoro da quello dedicato al tempo libero, anche all'interno della nostra casa.

La città dei 15 minuti

Durante la crisi i cittadini hanno imparato a conoscere e riscoprire il mondo nel quale vivevano e il loro vicinato in un modo completamente nuovo - che si tratti del colore dei mattoni di un edificio, del suono degli uccelli negli alberi o il gusto dell'aria pulita. Senza le solite distrazioni, le persone si prendono più tempo per le piccole cose. Quindi dopo questa crisi rivendicheremo le nostre città.


Molte persone che per molto tempo si sono sentite disconnesse e separate dal loro quartiere hanno riscoperto la gioia, il conforto e la bellezza del loro habitat. Sono rimasti sorpresi di scoprire che per soddisfare i loro bisogni essenziali non hanno dovuto lasciare la loro "zona di comfort". Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ora vuole trasformare la metropoli in una "città dei 15 minuti" in modo che tutti i cittadini possano soddisfare i bisogni essenziali della loro vita - dal fare la spesa al lavorare, dalla scuola al tempo libero - entro 15 minuti di bicicletta o camminata dalla loro porta di casa. Già prima della crisi alcune città hanno mostrato interesse di mettere in pratica questa nuova idea di "iper-vicinanza":

  • Con i cosiddetti Superblock, Barcellona ha creato delle zone (dei blocchi) libere da auto e incoraggia i residenti a intensificare la loro vita sociale quotidiana.
  • L'iniziativa di Londra "Every One Every Day" promuove la coesione sociale attraverso una varietà di attività sociali organizzate collettivamente, formazione e opportunità commerciali che si trovano a breve distanza da dove vivi.
  • Portland, Oregon, come parte della sua strategia contro il cambiamento climatico, mira a suddividere il 90% della città in "quartieri da 20 minuti" dove è possibile raggiungere a piedi la maggior parte dei luoghi per soddisfare le esigenze di base (escluso il lavoro).

Ecco come le città diventano ambienti più sani e più vivibili. I cittadini del 21° secolo possono sperare in una nuova riconfigurazione urbana, grazie anche al Corona.