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Argilla e scarti vegetali: nasce l’intonaco italiano in bioedilizia

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scarti vegetali
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Grazie ad una starup innovativa tutta italiana è nato un progetto per produrre e commercializzare intonaci per bioedilizia ecologici, sfruttando le materie di scarto e creando un prodotto bio.

Un progetto tutto italiano di una startup innovativa romagnola la Argi Tech, nata nel 2018 da Fabio Mengoli, socio insieme a Marco Cesari, che utilizzava già l’argilla nei suoi progetti edili, e all’architetto Ilaria Rocassaglia.

 “Argi Lite Bio” è il nome del progetto nato per produrre e commercializzare intonaci per bioedilizia capaci di coniugare prestazioni e qualità ecologica. Gli intonaci sono composti da argilla cruda come legante, sabbia come inerte e fibre vegetali come rinforzo e alleggerimento. L’innovazione vera è creare un prodotto bio puntando sugli scarti, in particolare su materie prime seconde naturali recuperate dalle lavorazioni degli inerti da cava (terra cruda) e da scarti di agricoltura (canapulo o lolla di riso, per esempio) e dal riciclo della carta (fibre di cellulosa). L’unico materiale non di scarto è la sabbia, che viene comunque estratta negli stessi siti dell’argilla per garantire una perfetta compatibilità.

Tutto quello che serve viene reperito in un raggio massimo di 150 chilometri dalla sede produttiva, a Forlì, riducendo così al minimo i costi di trasporto e l’impatto ambientale. Il canapulo, derivante dalla macinazione dello stelo della canapa, proviene da un’azienda agricola biologica in provincia di Parma.

La bioedilizia nasce con l’intento di creare un rapporto equilibrato uomo-l’ambiente in grado di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni che vengono sempre più messe in pericolo dall’uso indiscriminato della risorse. Noi di Lignius, con la nostra divulgazione, cerchiamo di dare forza a coloro che mettono al centro la sostenibilità ambientale come in questo caso.