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Bonus Prima Casa: che succede se i coniugi si separano?

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Se il coniuge separato acuista un’altra abitazione, può continuare ad usufruire del Bonus Prima Casa? L’Agenzia delle Entrate risponde al quesito
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Se il coniuge separato acquista un’altra abitazione, può continuare ad usufruire del Bonus Prima Casa? L’Agenzia delle Entrate risponde al quesito

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito un caso specifico riguardante il Bonus Prima Casa e la sua fruizione in caso di separazione dei coniugi. Leggiamo innanzitutto il quesito e poi la risposta del Fisco.

Una contribuente che, a seguito della separazione e conseguente assegnazione al marito dell’immobile condiviso, per il quale hanno fruito dei benefici “prima casa”, ha acquistato un’altra abitazione, può continuare a fruire dell’agevolazione?

Il chiarimento nella risposta n. 634 del Fisco

L’Agenzia ricorda che l’articolo 4-bis della Nota II-bis posta in calce all'articolo 1 della Tariffa, Parte I, allegata al Dpr n. 131/1986 (Tur) consente di usufruire delle agevolazioni “prima casa” per l'acquisto di un nuovo immobile, anche se il contribuente è già in possesso di un’altra abitazione acquistata con lo stesso regime di favore, a condizione che l'immobile pre-posseduto venga venduto entro un anno dal nuovo acquisto agevolato. In mancanza di tale alienazione, il beneficio per il secondo acquisto decade e saranno dovute le imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura ordinaria, nonché una sanzione pari al 30% delle stesse imposte e gli interessi.

Pertanto, considerata la titolarità in capo all'istante del diritto di proprietà di altra casa di abitazione acquistata con lo sconto in esame, la stessa dovrà procedere alla alienazione della quota pre-posseduta, se non vuole perdere i benefici “prima casa” fruiti con il secondo acquisto.

Il fatto, come sostenuto dall’istante, che al coniuge separato non debba in alcun modo essere preclusa la possibilità di richiedere l'agevolazione per l'acquisto di un altro immobile, considerato che, non essendo l’assegnatario della precedente abitazione, ha la mera titolarità di una quota inutilizzata, non è un elemento rilevante, precisa l’Agenzia, a impedire l’applicazione della norma. Questo perché le disposizioni contenute nel citato articolo 4-bis hanno natura agevolativa e quindi non sono suscettibili di interpretazione che ne estenda la portata applicativa.

L’istante quindi essendo titolare di una quota di altra abitazione acquistata con i benefici “prima casa” dovrà procedere alla vendita di tale porzione di immobile per non incorrere nella decadenza dall’agevolazione per il secondo acquisto.