Preventivo Casa in Legno
  1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. Locazioni: com’è andato il 2021, dopo il 2020 buio?

Locazioni: com’è andato il 2021, dopo il 2020 buio?

di
lignius, case in legno, case prefabbricate in legno, mercato immobiliare, affitti, locazioni
Il 2020, com’era facile attendersi, ha chiuso con un importante calo dei canoni per le locazioni residenziali. Diamo un’occhiata ai primi dati del 2021
5/5
votato da 1 persone

Il 2020, com’era facile attendersi, ha chiuso con un importante calo dei canoni per le locazioni residenziali. Diamo un’occhiata ai primi dati del 2021

Le locazioni sono state il segmento del mercato immobiliare più colpito dalla pandemia. È facile intuire il perché: nel 2020, smart working e didattica a distanza hanno di fatto portato gli affitti ai minimi storici. Com’è andata la prima parte del 2021? Andiamo a scoprirlo.

“Dopo un 2020 che ha chiuso con un importante calo dei canoni residenziali - afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa -, nel primo semestre del 2021 si iniziano a vedere i primi segnali di inversione di tendenza: stabili i canoni dei monolocali, +0,4% il rialzo dei canoni dei bilocali e +0,3% quello dei trilocali. Si riscontrano comunque valori in diminuzione in città come Milano, Bologna, Roma e Firenze, le metropoli che più di tutte le altre hanno sofferto il ridimensionamento dei flussi turistici, degli studenti e dei lavoratori fuori sede. Nei capoluoghi di provincia, al contrario, i valori degli affitti hanno invece continuato a crescere”.

Si conferma la maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, ben arredate, posizionate in zone servite e luminose. Sempre elevata l’attenzione ai costi condominiali.

Tutti i dati del primo semestre del 2021

Nel primo semestre del 2021 il 73,8% degli inquilini ha compiuto una scelta abitativa, optando volutamente per la locazione o non potendo acquistare. C’è una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale era del 74,7%. Diminuiscono anche i lavoratori fuori sede che passano da 22,6% a 22,4%. Nel periodo pre-Covid la percentuale si attestava a 25,9%. Aumenta invece, nella prima parte del 2021, la percentuale di chi affitta per studio, il 3,8% dei contratti stipulati.

La pandemia ha accentuato la domanda di chi cerca casa in affitto tra chi ha lavori precari o a termine e in chi stava valutando l’acquisto immobiliare ma si è fermato per timori legati alle incertezze del mondo del lavoro. Il ribasso dei prezzi immobiliari e i mutui più vantaggiosi stanno spingendo verso l’acquisto della casa ma, nonostante questo, la domanda di locazione è sempre elevata, in particolare tra le fasce di età più giovane. Il 43,8% di chi ha preso casa in affitto ha un’età compresa tra 18 e 34 anni.

I dati sui contratti stipulati nella prima parte del 2021 segnalano una contrazione di quelli a canone libero (passato in un anno da 52,0 a 45,6%) ed un aumento del concordato (da 31,4% a 32,2%) e del contratto transitorio che passa da 16,6% a 22,2%. Questo dato, molto interessante, evidenzia l’aumento del ricorso al canone transitorio: i proprietari di una casa da destinare all’affitto turistico hanno deciso di collocarlo sul settore residenziale con la formula del contratto transitorio per non vincolare l’immobile per troppo tempo e riaverlo a disposizione per ritornare agilmente allo short rent in caso di un’inversione di trend dei flussi turistici.

Interessante anche i dati sul contratto a canone concordato che potrebbe rivelarsi una buona soluzione per inquilini timorosi degli effetti del lockdown e proprietari che ottengono un vantaggio fiscale e una maggiore possibilità di “sostenibilità” del canone da parte dell’inquilino stesso grazie ai canoni calmierati.