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Mutui: a quanto ammonta lo stock in essere?

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I dati di Banca d’Italia relativi allo stock di mutui in essere ci aiutano a comprendere meglio qual è l’attuale andamento del mercato immobiliare
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I dati di Banca d’Italia relativi allo stock di mutui in essere ci aiutano a comprendere meglio qual è l’attuale andamento del mercato immobiliare

Lo stato di salute del mercato immobiliare dipende molto dalla facilità di accesso al credito. Concentriamoci quindi sui mutui: se sommiamo tutti quelli attualmente attivi, qual è l’ammontare?

Kìron Partner SpA, società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa, ha analizzato i dati di Banca d’Italia relativi allo stock di mutui in essere concessi alle famiglie italiane per l’acquisto dell’abitazione. Nei primi tre mesi del 2022 si è registrato lo stock di mutui in essere più alto di sempre pari a 363.437 milioni di euro.

Il confronto con le rilevazioni precedenti

Il passo con il quale crescono le consistenze è in linea con quanto rilevato nelle precedenti rilevazioni: +5,7% su base annua (+1,14% su base trimestrale). Alla luce dei tassi di mercato coi quali sono stati collocati i finanziamenti durante gli ultimi quattro anni, lo stock dei mutui circolanti è in buona parte composta da finanziamenti a tasso fisso, il che presuppone un minor rischio sia in capo alle famiglie che in capo agli istituti eroganti. La tendenza sembra però volta a terminare con i prossimi mesi in quanto il repentino innalzamento dei tassi di interesse registrato negli ultimi mesi sembra aver spostato la scelta della tipologia di tasso sui prodotti più convenienti ma anche più rischiosi come per esempio il tasso variabile.

La crescita delle consistenze, in corso da settembre 2015, molto probabilmente proseguirà anche in virtù della maggiore incidenza dei nuovi contratti erogati rispetto alle operazioni di sostituzione e surroga. Nel primo trimestre 2022 hanno rappresentato rispettivamente il 93,7% le operazioni di acquisto e il 6,3% le operazioni di sostituzione e surroga.

Di seguito, il grafico con l’andamento dello stock mutui dal primo trimestre dal 2019 e la distribuzione per regione delle consistenze registrate nel primo trimestre 2022.