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Preliminare di compravendita: l’imposta di registro è detraibile?

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La registrazione del contratto preliminare di compravendita richiede il pagamento di un’imposta di registro fissa pari a 200 euro. La si può detrarre?

L’Agenzia delle Entrate fornisce un prezioso chiarimento, riguardante la possibilità di detrarre l’imposta di registro pagata per il contratto preliminare di compravendita. Lo fa in risposta al seguente quesito di un contribuente.

“Vorrei sapere se nell’atto di compravendita di un immobile si può detrarre l’imposta di registro fissa di 200 euro pagata in fase di registrazione del preliminare dello stesso”.

La risposta di Paolo Calderone su FiscoOggi

Per registrare il preliminare di compravendita sono dovute l’imposta di registro fissa di 200 euro (indipendentemente dal prezzo della compravendita) e l’imposta di bollo. Se nel preliminare è previsto un pagamento, è dovuta anche l’imposta di registro proporzionale (lo 0,50% delle somme versate a titolo di caparra confirmatoria o il 3% delle somme corrisposte in acconto sul prezzo di vendita).

Le imposte versate in relazione alla caparra confirmatoria e al pagamento di acconti di prezzo saranno poi detratte dai tributi dovuti in sede di stipula del contratto definitivo di compravendita.

L’imposta di registro pagata in misura fissa per la stipula del contratto preliminare, invece, non è scomputabile (circolare n. 18/2013). La risposta al quesito è, pertanto, negativa.