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Il Piano Energia e Clima va migliorato. Ma come?

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Riservandosi di contribuire alla consultazione con un ventaglio esaustivo di suggerimenti, il Coordinamento Free sottolinea subito i principali aspetti critici della proposta
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Riservandosi di contribuire alla consultazione con un ventaglio esaustivo di suggerimenti, il Coordinamento Free sottolinea subito i principali aspetti critici della proposta

Bene, ma non benissimo. È il parere del Coordinamento Free sulla Proposta del Piano nazionale Energia e Clima. Il testo può e deve essere migliorato. Ma come? Vediamolo insieme.

Nella visione di FREE sarebbe stato preferibile procedere ad una consultazione preventiva con gli stakeholders prima di inviare la proposta a Bruxelles al fine di revisionarlo con un mix di soluzioni e strumenti maggiormente compatibile con gli obiettivi per il 2030, percorso cui contribuirà la prevista consultazione pubblica che dovrà essere approfondita, ma anche tempestiva, in modo da anticipare col testo revisionato le eventuali osservazioni alla proposta attuale di Piano da parte della Commissione Europea.

“Riservandoci pertanto di contribuire alla consultazione con un ventaglio esaustivo di suggerimenti, sottolineiamo fin d’ora i principali aspetti critici della proposta di Piano, su cui a nostro avviso va avviato il confronto”, scrive il Coordinamento in una nota.

“Gli obiettivi per le rinnovabili elettriche e termiche e per il contributo delle rinnovabili alla mobilità sostenibile non differiscono sostanzialmente da quelli a suo tempo indicati dalla Sen, mentre le analisi da noi condotte per l’elaborazione del position paper sul Piano Nazionale Energia e Clima, presentato lo scorso novembre hanno messo in evidenti maggiori potenzialità, almeno per alcuni degli obiettivi indicati.

Suggeriamo pertanto fin d’ora che nella consultazione sia dato adeguato spazio al confronto sulla fattibilità di obiettivi più avanzati.

La proposta di Piano contiene indicazioni di policy condivisibili, ma alcune misure e i relativi strumenti attuativi andrebbero precisati in modo più puntuale, mentre per altri ci sembra opportuno valutare l’opportunità di una loro revisione.

Infine, mentre apprezziamo la completezza della disamina delle disposizioni già in essere - leggi, decreti, regolamenti, ecc. - soprattutto per quelle che interessano obiettivi la cui attuazione è potenzialmente più critica, riteniamo utile introdurre nella nuova versione di Piano l’analisi della loro adeguatezza a sostenere i target da realizzare entro il 2030, con eventuali proposte di modifica, e una valutazione della loro coerenza con uno scenario di totale decarbonizzazione al 2050.

Il Coordinamento FREE si impegna pertanto a definire dettagliatamente in tempi brevi i contributi che ritiene utili fornire per fare della versione finale del Piano uno strumento capace di massimizzare la decarbonizzazione al 2030”.