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L’Italia in piazza per il clima. Cosa ne pensa Legambiente?

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L’associazione degli ambientalisti ha aderito al grande sciopero pensato per sensibilizzare l’opinione pubblica e i governanti sulle tematiche ambientali, sempre più pressanti
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L’associazione degli ambientalisti ha aderito al grande sciopero pensato per sensibilizzare l’opinione pubblica e i governanti sulle tematiche ambientali, sempre più pressanti

Venerdì scorso gli italiani, in particolare i più giovani, hanno dimostrato quanto il tema della lotta ai cambiamenti climatici sia sentito. L’hanno fatto scendendo nelle piazze e raccogliendo la sfida della giovane attivista svedese Greta Thunberg. In Italia gli ambientalisti sono rappresentati innanzitutto da Legambiente che ha fatto sentire la propria voce. Vediamo quali messaggi sono stati lanciati.

“Nel nostro Paese è il momento di passare dalle parole ai fatti. È ora di concretizzare interventi e azioni per aiutare il Pianeta, dare gambe ad un innovativo green new deal italiano e soprattutto rispondere alle richieste dei tanti giovani che anche in Italia sono scesi in piazza per far sentire la propria voce e scioperare per il clima seguendo l’esempio di Greta Thunberg. Dal punto di vista ambientale”, dichiara il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani.

Quali dovrebbero essere le priorità del Governo?

“Chiediamo al Governo Conte delle risposte concrete a partire da un ambizioso piano nazionale energia e clima entro la fine dell’anno che renda possibile l’uscita graduale dal carbone, ed un urgente decreto clima, la cui bozza circolata la scorsa settimana deve essere a nostro avviso rivista e migliorata a partire dalla eliminazione graduale dei sussidi alle fonti fossili anticipando la loro eliminazione al 2030 e non al 2040. Inoltre l’altra sfida che si deve trasformare in azioni concreti riguarda la legge di bilancio che ci si appresta a discutere e che deve diventare il principale pilastro su cui costruire il Green New Deal italiano.

Come hanno ricordato i ragazzi scesi nelle tante piazze italiane, non c’è più tempo da perdere, anche i dati diffusi dall’IPCC ci ricordano la gravità della situazione e quanto il Pianeta sia malato. Il problema dei cambiamenti climatici ha una portata internazionale, per questo auspichiamo che si lavori in maniera sinergica andando oltre gli impegni presi con gli Accordi di Parigi. Noi come associazione, anche attraverso la nostra nuova campagna Changeclimatechange, continueremo a informare e sensibilizzare i cittadini sui cambiamenti climatici e su quello che ognuno di noi può fare per contrastarli.

Sulla piattaforma online della campagna i cittadini potranno approfondire cause e soluzioni, ma anche denunciare i Nemici del clima e valorizzare le tante esperienze positive già presenti in Italia”, conclude Ciafani.

Purtroppo al recente Climate Action Summit di New York le grandi economie del pianeta hanno ancora una volta rinviato l’impegno a rivedere, entro il 2020, gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 in linea con la soglia critica di 1.5°C.

L’unico risultato del vertice è stato la costituzione della “Carbon Neutrality Coalition” (alla quale sino ad ora hanno aderito solo 66 paesi, tra cui diversi paesi europei inclusa l’Italia e la stessa Unione), che si impegnano a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.

Si tratta per Legambiente di un impegno ancora inadeguato per l’Europa, che per contribuire a contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1.5°C deve raggiungere zero emissioni nette entro il 2040 e ridurre di almeno il 65% le sue emissioni al 2030. Proprio alla luce di queste considerazioni, va rivisto anche lo stesso Piano Nazionale Clima-Energia dell’Italia, perché quello attuale consente una riduzione di appena il 37% entro il 2030, che va aumentato al 65% per raggiungere zero emissioni nette entro il 2040.

“Nel nostro Paese è il momento di passare dalle parole ai fatti. È ora di concretizzare interventi e azioni per aiutare il Pianeta, dare gambe ad un innovativo green new deal italiano e soprattutto rispondere alle richieste dei tanti giovani che anche in Italia sono scesi in piazza per far sentire la propria voce e scioperare per il clima seguendo l’esempio di Greta Thunberg. Dal punto di vista ambientale”, dichiara il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani.